ALLA SCOPERTA DI DOLCEACQUA ED APRICALE
Oggi sono in territorio ligure, il mio breve tour parte dalla città di
Bordighera in provincia di Imperia, nella riviera di ponente, non lontano dal
confine francese. Mi dirigo con la mia automobile nell’entroterra alla scoperta
di due suggestivi borghi medievali, che per la loro bellezza vantano entrambi la
Bandiera Arancione, il marchio di qualità turistico ambientale conferito dal
Touring Club Italiano.
Percorro un
brevissimo tragitto e raggiungo il primo borgo, Dolceacqua, un pittoresco paesino
immerso nella Valle Nervia. Mi trovo davanti ad una meravigliosa gemma
incastonata tra mare e montagna a soli 11 kilometri dalle spiagge caotiche. Un’oasi
di pace dove ritrovare i sapori di una volta, le botteghe degli artigiani, le leggende
ed i racconti tramandati, magari all’ombra di un salice, ed accompagnati dal sottofondo
melodico dell’acqua del torrente che scorre indisturbato sotto il Ponte Vecchio.
Oltre il ponte, il Castello dei Doria che sovrasta e domina il borgo antico,
con le sue case di pietra, le strette viuzze in sasso dove a fatica filtra la
luce e dove ad ogni angolo trovo una sorpresa.
La mia
curiosità mi spinge a parlare con una anziana signora seduta su di una sedia
impagliata davanti all’uscio di casa, che con un po’ di nostalgia mi racconta
la storia di un’insalata tradizionale “il cundigiun”, una ricetta antica che viene
riscritta sul ricettario di ogni casa da secoli, e che racconta un pezzo delle
vite degli abitanti di questa terra, contadine e marinai.
Mi parla dei famosi
vigneti di Dolceacqua, e visto l’ora mi consiglia di bere un buon bicchier di
vino in uno dei ristorantini nella vicina piazzetta, magari davanti ad un
piatto di “Cuniu” il coniglio alla ligure, cotto nel vino rosso con l’aggiunta
di sapori e delle olive in salamoia. Per il dolce, invece, mi consiglia di
proseguire il cammino fino ad incontrare il borgo di Apricale. Non avendo molto
tempo a disposizione, e dovendo guidare opto per un pranzo leggero, dal menù scelgo
l’antica insalata che dopo il racconto mi ha incuriosito, ed al
posto del bicchiere di vino compro una bottiglia di Rossese di Dolceacqua da
sorseggiare con tranquillità una volta rientrata a casa.
Proseguo con
l’automobile arrampicandomi su una strada ripida e tortuosa che in soli 6
kilometri mi porta ad Apricale, l’altro vicinissimo borgo. Lungo la strada riesco
a catturare il panorama di questo gioiello, un grappolo di case immerse nel
verde della Valle del Merdanzo, sullo sfondo il monte Bignone. Mi sembra di essere
arrivata in paradiso, un paradiso che conta solo 620 abitanti. Il luogo ideale dove
concedersi delle ore in completo relax svuotando la mente.
Dopo aver
visitato il Castello della Lucertola e aver fatto un giro per il centro storico
passeggiando su strade che risalgono all’era del bronzo, mi ricordo del consiglio della signora conosciuta poche ore prima, e mi metto alla ricerca del dolce tipico per fare merenda. In un ristorante ancora
aperto, mi vengono servite le Pansarole calde da immergere in una fantastica
crema di zabaglione.
Concludo
questa splendida giornata portando con me qualche ricetta tradizionale, una
bottiglia di buon vino D.O.C. ed un dolcissimo ricordo di una Liguria che non è
solo spiagge, scogliere e mare limpido, ma è anche storia, atmosfera ed enogastronomia
d’eccellenza.
Alla prossima escursione di Annamaria
Profilo IG @annamariafood https://www.instagram.com/annamariafood/
Grazie a @viaggioconisensi redattrice dell'articolo
Profilo IG https://www.instagram.com/viaggioconisensi/