Il primo impasto
Sessantatreesima edizione della Festa della Focaccia di Recco, una tra le 280 specialità che rappresentano l'Italia nel mondo. Non potevo certo mancare a questo appuntamento, per parlarvi di questa famosa focaccia al formaggio del levante ligure, e chiaramente, per assaggiarla sul posto, dove, i panificatori recchesi, distribuiscono questa bontà nella piazza principale ed in alcune vie del paese, facendo vivere ai partecipanti, una giornata a tutto sapore.
La focaccia di Recco col formaggio, è un prodotto italiano tutelato dal marchio europeo IGP, la prima specialità al mondo protetta dal marchio comunitario, che per questa motivazione può essere prodotta e commercializzata esclusivamente nei comuni di Recco, Camogli, Avegno e Sori.
Diffidate quindi delle imitazioni, ed appuntatevi quest'evento sul calendario per il prossimo anno, si svolge sempre la quarta domenica del mese di maggio.
Tra un boccone e l'altro, potrete anche decidere di partecipare al No Limits Challange, e tentare di battere il record mangiando un chilo di focaccia nel minor tempo possibile, e farvi così, una rapida scorpacciata di questa prelibatezza considerata una delle bandiere gastronomiche della regione Liguria.
L'elaborazione di questo prodotto naturale e sano richiede pochi e semplici ingredienti, farina, olio extravergine d'oliva, acqua, sale, formaggio fresco e l'ultimo ed insostituibile ingrediente, quello "DI SAPERLA FARE". Solo i maestri fornai di Recco conoscono i segreti di quest'arte e possono tramandarli, permettendo così la conservazione di questa tradizione culinaria che identifica questo piccolo territorio.
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Vedendo le loro manine sporche di farina, non posso non citare una celebre frase di Paulo Coelho: "La vita non è un lungo giorno di festa, bensì un apprendistato senza fine. La cui lezione più importante è: imparare ad amare", ed io aggiungo, amare il proprio territorio con la sua gastronomia.
Di seguito non trovate la ricetta, ma le foto dei "piccoli panificatori". A questi allievi dedico questo breve scritto, perché il loro apprendere giocoso, allunga la vita a questa specialità tutta ligure.
Alla prossima delizia di Annamaria
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GRAZIE a @viaggioconisensi redattrice dell'articolo
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