Sognando un orizzonte limpido
Nel pomeriggio qualche acquazzone ha annuvolato il cielo, ma alla fine penso, basta un po’ di vento a spazzare via le nubi. Controllo le previsioni meteorologiche sul cellulare, sembra previsto sole e così mi addormento con la convinzione di risvegliarmi domani ed iniziare il mio breve tour accompagnata da una bella giornata.Un tragitto di soli 78 Kilometri mi farà raggiungere Gibilterra e finalmente mi troverò nel luogo dove gli antichi pensavano finisse il mondo, l’estremo del conosciuto, il confine “non plus ultra”, il non più avanti dove sono posizionate le Colonne d’Ercole e dove se il cielo sarà limpido avrò la fortuna di vedere l’Africa all’orizzonte.
Parto alle 8 in punto da Marbella una cittadina andalusa nella Costa del Sol, con direzione estremo sud della Spagna, passata la Linea de la Concepciòn, dopo circa un’ora mi ritrovo nel protettorato britannico.
Vedo la dogana, solo tre auto davanti a me, è il mio turno, esibisco i documenti ed entro nella piccola Gibilterra. Il parcheggio del grande porto commerciale si trova appena dopo i controlli, staziono la mia automobile e salgo su uno dei tanti mini bus in compagnia di una guida locale che mi farà raggiungere la parte più meridionale della città dove si trovano l’Europa Point, la Rocca, la moschea ed il faro.
Alle mie spalle “The Rock”, la Rocca, un monolito roccioso di 426 metri che solitario sovrasta tutto il paesaggio, ai suoi piedi, sempre dal piazzale del Faro la chiesa Our Lady of Europe e la bianca moschea Ibrahim-al-Ibrahim.
Scatto ancora qualche foto e risalgo sul mini bus, lasciamo l’Europa Point e risaliamo la Rocca, la salita è tortuosa e ci porta fino all’ingresso di “St. Michael’s Cave”, la Grotta di San Michele che con le sue stalattiti e stalagmiti illuminate di vari colori attira un milione di visitatori ogni anno.
All’uscita delle grotte mi accolgono le bertucce, i simpatici macachi che popolano questo luogo e che sembrano aver conquistato proprio tutti. I turisti approfittano a farsi un selfie con queste scimmie, ormai non più tanto selvatiche, ed anche io approfitto ad immortalarle mentre posano vanitose sulla staccionata.
Purtroppo è arrivata l'ora di risalire sul bus che ci porterà alle porte della città vecchia, scendo e con una breve passeggiata raggiungo la famosissima Main Street con i suoi negozi griffati. E' invasa dai turisti che approfittano a fare compere, Gibilterra è porto franco ed è il posto ideale per fare “shopping” a prezzi “low cost”, ma io non amo molto il caos e quindi mi allontano dalla via principale per cercare un ristorante dove pranzare.
Una grande lavagna espone il menù, scritte colorate e prezzi in sterline, decido di sedermi al tavolo accanto alla lavagna e sotto consiglio di un cameriere che parla a fatica lo spagnolo ordino un “Bangers and Mash”.
Una scelta azzeccatissima, mi è arrivato un’enorme piatto con salsicce, purè di patate, piselli, il tutto ricoperto da una saporitissima salsa alle cipolle.
Mi sono trattenuta un paio d’ore ed ho continuato provando del “Fish & Chips" e due fantastiche torte, la “Strawberry and Cream cake” ed il “Pecan pie”.
In queste ore ho creduto di trovarmi in Inghilterra, una nostalgica Inghilterra di qualche decennio fa.
Esco, e decido di riprendere la mia auto, un ultimo sguardo all’imponente Rocca, la dogana in uscita, i controlli, pochi metri e di nuovo in territorio spagnolo.
Al prossimo “sightseeing" di Annamaria
Profilo IG @annamariafood https://www.instagram.com/annamariafood/
Grazie a @viaggioconisensi redattrice dell'articolo